Sociale. Ecco i numeri della crisi di Taranto

A un anno e mezzo dall’entrata in vigore del Decreto Sicurezza il settore della cooperazione sociale anche a Taranto fa i conti con la crisi e registra le prime falle sia sul fronte dell’accoglienza che su quello occupazionale.

Il sistema dell’accoglienza che fino a ieri impattava sul territorio nazionale rispetto alla popolazione residente per il solo 0.27% (dati UNHCR) oggi registra un crescente dato di marginalizzazione delle sofferenze che tornano ad essere in alcuni casi clandestine e sommerse e buon terreno di approvvigionamento per la criminalità organizzata, e la perdita di 18 mila posti di lavoro tra medici, infermieri, mediatori culturali, insegnanti, psicologi e avvocati che fino a ieri prestavano servizio all’interno dei CAS e degli Sprar territoriali.

I numeri del lavoro cancellato si ritrovano anche a Taranto. Storie sommerse in molti casi come il sommerso che devono subire.

In alcune cooperative tarantine ci sono operatori sono costretti alle dimissioni volontarie – spiega Tiziana Ronsisvalle, della FP CGIL – si tratta in molti casi di mediatori culturali stranieri che per via della loro condizione di precarietà rispetto alla cittadinanza italiana sono i più ricattabili.

Poi c’è tutta la partita dei cambi di appalto che hanno riguardato ad esempio i CAS andati a bando di recente – continua ancora la referente della Funzione Pubblica – perché nel passaggio tra vecchia e nuova cooperativa sono scomparse figure come gli psicologi garanti dell’approccio umanitario che dovrebbero avere queste strutture.

Alcuni degli ospiti infatti – specifica la Ronsisvalle – hanno sul corpo e nell’anima piaghe di drammi indicibili che questo decreto spazza via, insieme ai lavoratori, come un fastidioso prurito animato dalle fake news della presunta invasione.

E’ un tema di giustizia che la Funzione Pubblica ha deciso di assumere parlando come sua mission ai lavoratori del settore dell’accoglienza, molti dei quali non sono a conoscenza dei loro diritti – dice la CGIL – persone che oltre a perdere il lavoro non godono neanche di ammortizzatori sociali o misure di ricollocazione e sostegno al reddito.

Per tale ragione già dal prossimo lunedì sarà attivo uno Sportello Amico nella sede della Funzione Pubblica CGIL di Taranto, in via delle Cheradi 5. Lo sportello funzionerà tutti i lunedì dalle 17 alle 19. Per evitare sovraffollamento e gestire meglio di appuntamenti si può prenotare il proprio consulto al 347.0838304.

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